La Bibbia del benessere

La Bibbia del benessere

Ultimamente non ho scritto molto su questo blog, e spero di esserti mancata.

Sono stata sommersa da lavoro in studio, ma anche molteplici consulenze on line, che mi hanno portato via davvero molto tempo.

Creare un piano colore ad personam, prevede molto ragionamento, leggere e rileggere gli scritti ricevuti e pensare al modo più facile per spiegare al cliente cosa fare e come farlo.

Trovare le soluzioni più facilmente reperibili in commercio con i quantitativi adatti al fai-da-te e facilitare il più possibile le applicazioni

Premetto una cosa che reputo importante, di tutti i piani che ho fatto in questi ultimi due mesi,

mi sono accorta che i problemi principali che spesso chi si approccia al mondo bio, o alla colorazione erborea sono principalmente gli stessi:

  • che colore mi sta bene

  • quale è la giusta frequenza di utilizzo di pastelle e prodotti cosmetici e i falsi miti inutili

Quale colore davvero ci sta bene e come capirlo?

La mia etica professionale mi impedisce di scegliere un colore che stia bene al mio cliente.

Non sono una fautrice della filosofia basata all’armocromia, sebbene ne apprezzo i risultati, ma credo che al mondo non ci sia nulla di meglio che rimanere fedeli alla regola .

“ non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”.

Io detesto certi colori della palette a me destinata, anche se teoricamente mi starebbero bene.

Ogni persona ha i propri gusti, e questi gusti vanno rispettati, ascoltati e accompagnati. Non mi farò mai mora anche se il color castano freddo mi sta bene, in quanto sono rossa di mio e adoro l’arancio sui miei capelli, che mal si sposa con le mie lentiggini e occhi, ma poco mi importa.

Quindi è difficile per me convincere i miei clienti a farsi o non farsi un colore se quel colore a loro piace, e sopratutto assumermi la responsabilità di un risultato non soddisfacente solo perché ho convinto il cliente a farsi quel colore.

Rimane poi da definire che, qualsiasi colore che viene scelto a livello erboreo è sempre e comunque soggetto a leggi cromatiche e fisiche ben definite che portano i risultati a esser sempre disuguali, o magari nono ottenibili per il pigmento contribuente che il cliente ha. Intendo dire spiegato più semplicemente che, i prodotti di origine vegetale non hanno potere schiarente e che molti colori non sono ottenibili, senza la chimica, anche se ci piacciono tantissimo.

 

LA GIUSTA FREQUENZA

 

Se mi segui da un po’ purtroppo saprai quanto detesto i gruppi di “ appassionati” che si spacciano come esperti del settore.

Gente che lo fa appunto per passione e non per professione.

Credo che l’errore principale che evinco dagli scritti che ricevo dopo l’abbonamento di consulenza personalizzata sia per prima cosa effettivamente collegato a una lacuna nell’ambito di ciò che si può fare, e che fa bene fare , ma anche con il completamente inutile se non deleterio farlo.

Ti scrivo di seguito alcune piccole regolette. Per sfatare alcuni miti, o notizie poco chiare che spesso trapelano sotto forma di consigli che portano le persone a provare trattamenti fai da te, che a mio parere son deleteri se non peggiorativi dello stato di salute del capello.

( su youtube al mio canale trovi molti video a riguardo. CLICCA QUI )

 

LA BIBBIA DEL BENESSERE

Piccole considerazioni da non dimenticare mai!

I capelli hanno un ciclo di vita che passa da alcune settimane a sei mesi a sette anni, fasi che scandiscono rispettivamente il periodo di quiescenza in cui la papilla germinativa riposa, e inizia a prepararsi alla creazione di un nuovo capello, alla fase di pre morte e rinascita, alla fase di crescita.

Se esiste un “ effluvium” o disequilibrio tra queste fasi, a seconda della tipologia, i capelli si diradano, sulla cute per esempio, o peggio presentano basi folte e lunghezze e punte vuote o molto sfoltite.

Ma parti delle anomalie sono anche i capelli che crescono poco, o si allungano poco in quanto afflitti da disturbi come la “ tricoptilosi” o la “ tricoressia nodosa” .

Anomalie che appunto affliggono lo stelo, spezzandolo e rendendolo debole.

Più delle volte questi disturbi avvengono per patologie legate alla pelle, al follicolo e al malessere della persona, magari alimentare, oppure per l’uso improprio di sostanze, e agenti meccanici che rovinano il capello.

Il capello è formato da cheratina, che è una scleroproteina , ovvero una proteina indurita all’aria.

Di fatto è scorretto dire “ idrato i capelli” in quanto i capelli non si possono idratare, ma ammorbidire, o imbibire mediante solo pochissime sostanze con le quali essi hanno affinità , e non sono molte.

Queste sostanze sono altre proteine e tutto il mondo dei grassi, vegetali e animali.

Lo zucchero non ha proprietà idratanti, anzi… rende i capelli duri e più fragili, ma molti gruppi di appassionate on line, continuano ad osannare questa pratica che giustamente da chi non ne sa poi molto viene adottata in quanto facile da provare.

 

Lo yogurt, le uova, son fatti di sostanze grasse, ma non sono cosmetici, non sono performanti per lo scopo che non sia alimentare, e in un 2022 alle porte credo che non ci sia bisogno di inzupparsi i capelli con sostanze che fan più piacere messe in una torta che in testa, quando hai a disposizione un mondo di eccipienti di sintesi e naturali che possono davvero farti bene.

Le erbe officinali, le ayurvediche, le argille , le gomme, sono cmq sempre e prima di tutto, sostanze disidratate che, vanno reidratate prima di un applicazione che, se non vuoi ti causi dermatiti, secchezza alla cute o danni meccanici da forse indurimento dello stelo, non devono esser applicate per più di una o due volte al mese.

Gli impacchi lavanti come Reetha ( sapindus mukorossi ), shikakai ( acacia concinna) erba saponaria, son sostanze che si, fanno schiuma, ma non ti detergono AD HOC il cuoio capelluto regalandoti un igiene soddisfacente, se non li si sanno usare secondo un metodo ayurveda per esempio possono dare effetti indesiderati, ergo fa meno danni uno shampoo ben fatto o un cowash.

Detto questo ciò consiglio, non è di non usare erbe curative, ma adottare come strategia di unire in quantità morigerate , le erbe rinforzanti, volumizzanti o elasticizzanti alle pastelle-colori in modo da unire più scopi in una sola applicazione , e di iniziare a curarsi maggiormente con l’utilizzo di Oli e burri che fan molto bene e che son molto affini ai capelli e possono sul serio arrivare a un miglioramento forte del tuo benessere.

Non dimenticarti anche che ci sono integratori pazzeschi dalla medicina ayurveda, come la Triphala a base di Emblica officinalis Terminalia Chebula e Bellirica. Tisane all’equiseto dei campi, ricchissimo di silicio che fa benissimo agli annessi cutanei.

LA ROUTINE TIPO

Una regola che vuole uno shampoo ammorbidente eccellente è che contenga oli elasticizzanti come il jojoba, piuttosto che il ricino, la mandorla.

Aloe per mantenere strutturata la cute e proteggere la pelle e un tensioattivo delicato, che non lavi via troppo il prezioso mantello idrolipidico.

I balsami che adoro sui capelli devono essere fortemente elasticizzanti.

Il capello non si idrata l’ho spiegato prima, si elasticizza, imbibisce ammorbidisce, compatta nella cuticola evitando nodi e rendendolo capace di rifletter e meglio la luce, quindi più luminoso, lucido e di conseguenza bello/ sano.

Le sostanze che elasticizzano i capelli non son di certo gli amidi o le proteine,( spesso utilizzati dagli impaccatori seriali per dare volume o elasticità, ma essi se non ben dosati irrigidiscono e rendono il capello duro e quindi non elastico e per cui sempre più soggetto a rottura. Ma i grassi, oli e burri appunto, acidi grassi e acidi oleici e linoleici che si trovano in molteplici oli.

In mancanza di un esperto professionista che ti esamina dal vivo, o comunque un medico consiglio sempre di affidarsi al buon senso ,e non chiedere pareri in gruppi non fatti da professionisti con un titolo di studi. Leggi le proprietà delle erbe che vuoi usare, testale sempre per la tua sicurezza e chiedi consiglio a figure autoritarie in questo ambito. Ma ricordati che se un impacco non ti dona da subito un risultato, significa non è poi così efficacie.

“ non c’è miglior medico che noi stessi”

la miglior cura per te è ascoltarti e guardare se ci sono o no progressi.

Spero che con queste righe sconclusionate di aver regalato consigli utili, argomentandomi dalle esperienze fatte ultimamente e creandone un discorso che tocchi tutte le domande che il mio pubblico mi ha posto nell’ultimo periodo. Ora concludo con un augurio, nel quale auguro a tutti voli di trovare sempre la risposta giusta e sensata, e invito chiunque ne ha bisogno a scrivermi e farmi domande, in quanto rispondo sempre.

Per info su consulenze guarda il menù a esse dedicato.

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Oleazione con oli e burri vegetali

Oleazione con oli e burri vegetali

Ciao oggi vi voglio invitare a guardare come vengono svolti i nostri trattamenti in particolare Oleazione con oli e burri vegetali”, che fa bene ai capelli e alla cute, ma soprattutto è un trattamento ideale dopo il servizio chimico

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ESTATE SOLE E CAPELLI… (come prendersene cura facilmente)

ESTATE SOLE E CAPELLI… (come prendersene cura facilmente)

Ciao rieccoci al nostro incontro settimanale nel quale io e Samanta trattiamo le argomentazioni riguardanti trattamento e benessere dei capelli. Ogni mio articolo prende ispirazione dalle domande frequenti che i miei clienti mi pongono durante la settimana lavorativa. 

Ecco che con la primavera in arrivo e la bella stagione il problema su come “ devo prendermi cura dei miei capelli” è sempre più ricorrente! 

COME TRATTARE I CAPELLI NEL PERIODO ESTIVO

 

 

Acqua e grassi sono parte fondamentale dell’equilibrio di salute del tuo capello, come per la pelle essi costituiscono elasticità e forza. 

Gli shampoo frequenti e l’esposizione solare possono deteriorare questo equilibrio e rovinare i capelli in maniera profonda.

LO SHAMPOO GIUSTO E IL CO-wash

 

 

Lavare i capelli nel modo giusto cosa significa? Possiamo lavare la nostra pelle e i mostri capelli anche più volte al giorno a costo che il detergente utilizzato sia idoneo nel lavare solo lo sporco che ci occorre togliere, e non lo strato idrolipidico che ci da la protezione. Più sceglierai prodotti poco lavanti e delicati, più potrai lavare i tuoi capelli senza far loro danno. 

IL CO-wash 

 

Co-washing sta per “conditioner only washing”, cioè “lavare” i capelli con il balsamo. Un buon balsamo può avere un’azione lavante e pulente delicatissima, senza schiuma ovviamente e per il suo effetto migliore necessita di una posa di circa 5 minuti. E’ ideale per ridare leggerezza e freschezza ai capelli lavati il giorno prima!

 

Il co-wash è quindi molto simile ad un lavaggio molto delicato, costituito anche da tensioattivi ( ci son anche nei balsami) con un potere lavante leggero e quindi in grado di legarsi solo con lo “ sporco” più grosso lasciando intatto il mantello idrolipidico. 

È l’ideale per chi 

 

  • Ha i capelli secchi e sfibrati,rovinati da tinte e trattamenti chimici. Lavarli con un detergente forte può solo aumentare la secchezza e fragilità della struttura corticale del pelo con conseguente peggioramento della struttura, mentre con questo metodo il recupero strutturale di grasso e acqua sarà più veloce grazie agli acidi grassi tipici dei balsami bio 
  • Lava molto spesso i capelli, anche tutti i giorni in estate, per rimuovere salsedine e sudore 
  • Ha capelli mossi, ricci e crespi:l’aumento di applicazione di burri e oli contenuti nei balsami ricopre la corteccia eliminando gradatamente il crespo

Come procedere? 

  1. Bagnate molto bene i capelli
  2. Applicate una generosa quantità di Bio balsamo, dalla base radice alle punte
  3. Lasciare agire 5/10’ massaggiando dolcemente
  4. Risciacquate bene dopo aver districato i capello
  5. Alternate il co-wash al normale shampoo almeno una volta a settimana 

 

Oleazioni in spiaggia e sotto il sole

 

Qui ti riporto gli oli con la protezione solare più alta.

Rendendolo l’ideale per un bagno di salute proprio sotto il sole, a patto che gli oli scelti siano applicati su capelli umidi e mantenuti bagnati spesso prima di riaggiungere l’olio, operazione indispensabile per rendere l’olio benevolo al capello e quindi idratante grazie all’emulsione che si crea con l’acqua. 

Personalmente uso l’olio di carota con protezione 30/40 ideale per la mia pelle sensibile, ma che macchia capelli e indumenti di arancio 😉 

  • Olio di Avocado – SPF 4-10
  • Olio di Oliva – SPF 2-8
  • Olio di Cocco – SPF 2-8
  • Olio di Macadamia – SPF 6
  • Olio di Semi di Canapa – SPF 6
  • Burro di Karité – SPF 3-6
  • Olio di Mandorle – SPF 5
  • Olio di Semi di Sesamo – SPF 4
  • Olio di Jojoba – SPF 4

Ricorda poi di lavare gli oli con lo shampoo e di applicare il balsamo.

Fammi sapere scrivendomi o commentando i nostri articoli se hai sperimentato queste strategie. Ricordati di mettere like ai nostri post su istagram e tick tock aiutaci a crescere 😉 

Mariarachele Maia

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ALCUNI FALSI MITI SUI CAPELLI E I TRATTAMENTI

ALCUNI FALSI MITI SUI CAPELLI E I TRATTAMENTI

In questo articolo vorrei riflettere con i miei lettori per un argomento che mi sta davvero a cuore, i falsi-miti RISERVATI AL MONDO CAPELLI.

Sul mondo dei capelli oramai ne abbiamo visti di tutti i colori:

il fuoco per togliere le doppie punte ( questa poi da fuori di testa), risciacqui acidi o freddi, impacchi di erbe officinali, o peggio impacchi di sostanze alimentari che, sul capello hanno davvero pochi benefici.

Sono poche le persone che davvero argomentano e spiegano la verità su questi argomenti in quanto, in pochi son preparati teoricamente per rispondere, o peggio non si sono mai interessati al capire la verità su gesti che, a dirla tutta non hanno fondamenta se non usanze popolari .

I RISCIACQUI

 

Su questo argomento non  esistono dati certi su quale sia la giusta temperatura da usare per rendere i capelli più belli, ciò che mi è stato risposto dal Dermatologo, quando gli ho  posto questo quesito, fu di appellarmi il più possibile al buon senso.

Il calore o il freddo eccessivi influiscono sulla circolazione e la micro circolazione, se riflettiamo la cute pilifera è piena zeppa di vasi sanguigni che irrorano ogni papilla germinativa della nostra pelle. 

Peli o capelli ne sono sicuramente collegati in egual modo. 

Partendo dal presupposto che la temperatura elevata rispetto a quella del corpo umano ( circa 36 gradi ) vaso-dilata le nostre vene, è auspicabile che al contrario la temperatura fredda influisce su una costrizione di queste ultime , cosa che ad esempio nel percorso kneipp procura benessere e cura alla circolazione delle gambe.

Asserire che la temperatura dell’acqua possa far bene al pelo o al capello è del tutto mancante di fondamenta e dimostrazioni scientifiche.

Quando sento chiedere un risciacquo freddo perché regala una chioma lucida, mi scappa un sorriso, in quanto oltre che la benefica azione di vasocostrizione che porta il freddo alla nostra micro circolazione i capelli non ha assolutamente nessun effetto migliorante o peggiorante, cosa che cambia se il risciacquo diventa ACIDO.

IL RISCIACQUO ACIDO

 

Questa invece,è un ottima strategia per lucidare i capelli.

Il ph di balsami e maschere è appunto sempre leggermente acido in quanto le squame dei capelli sono davvero sensibili al ph che li sfiora.

Acido chiude le squame, e il basico o alcalino le apre.

Di fatti la maggior parte dei trattamenti chimici come la tintura o il liquido della permanente ( che erroneamente tanti chiamano acido ) ha un ph estremamente alcalino per aiutare proprio la penetrazione degli eccipienti all’interno della corteccia.

Cosa usare per acidificare un risciacquo senza spendere molti soldi è utilizzare prodotti facilmente reperibili che ben si adattano, ovvio che l’acquisto di acque acidificate atte a questo proposito come quelle disponibili in commercio, sono l’ideale:

  • Aceto di mele
  • aceto di vino
  • spremuta di limone
  • acido ascorbico

e sono i più comunemente utilizzati per risciacquare i capelli dal balsamo per esempio in quanto oltre a sigillare le squame, essi hanno una leggera azione sgrassante.

Io invito sempre a moderare l’utilizzo di prodotti non testati a scopo cosmetico, come suggerisco di non abusare o utilizzare dosi troppo alte di acidificante ( più se ne mette non significa che più lucida, anzi i danni al ph della pelle sono possibili se si esagera) in oltre non ne vedo la necessità di questi risciacqui quanto un eccellente balsamo o maschera arrivano dopo lo shampoo.

GLI IMPACCHI DI ERBE ESSICCATE

 

Le erbe sono per la maggior parte anche se destinate al trattamento cosmetico in parte non efficienti nell’idratazione del capello.

Questo proprio perché esse essendo disidratate possono seccare ulteriormente pelle e capelli se non ben idratate con acqua prima dell’applicazione.

Invito a tale proposito a seguire le istruzioni che ogni azienda mette sulle etichette.

L’eccessivo utilizzo poi,potrebbe peggiorare molte patologie cutanee, come asteatosi o seborree. Ovvio che queste erbe sono eccellenti se usate in maniera mirata con una giusta posologia.

Se aggiunte agli impacchi coloranti possono purtroppo nella maggioranza dei casi ed escluso pochissime eccezioni addirittura peggiorare l’effetto colorante diluendone troppo il potere tintoreo. L’uso poi di eccipienti come zucchero, allume, farine particolari non ha nessun specifico risultato o dimostrazione che essi possano migliorare il colore, a mio parere possono far solo che male ed evito accuratamente.

Consiglio invece di tenere a mente questo schemino

 

INDACO
ACACIA CATECU'
FIENO GRECO
LAWSONIA
 AMLA
LIMONE,ACETO, ACIDO ASCORBICO
KATAM
ADANSONIA DIGITATA
SPINA CHRISTI
ADDENSANTI
 ALTHEA
Glucomannano di amorphophallus

 

Qui puoi vedere come in rapporto 1-10 possano essere eccezionali e favorire il risultato l’unione di particolari eccipienti. Ricordando che poi nel caso della Lawsonia l’unire limone o aceto è buona cosa come il bicarbonato per Indaco e Katam

PISTRE FERRI E BIGODINI

 

Spesso noto e mi viene richiesto di eseguire pieghe e acconciature durevoli con l’aiuto di bigodini piastre e ferri.

Invito i lettori a informarsi su come agisce la chimica sul capello bagnato e a quali dinamiche fisiche essa va in contro.

Capito questo si capisce quanto certe operazioni sono solo concetti comuni errati. 

All’interno del capello ciò che mantiene le fibre legate e ne determina la forma che esso prende quando viene creato dalla papilla germinatrice sono i ponti di zolfo, legami impossibili da scindere se non usando un prodotto chimico conosciuto come  liquido della permanente ( tioglicolato d’ammonio) .

Questo ne modifica permanentemente la forma mettendo il capello in nuovi legami come per esempio il bigodino usato nella permanentazione o l’effetto liscio delle stirature chimiche ( da non confondere con le cheratine chimiche) . 

Questi ponti possono pero essere influenzati da legami maggiori come quantità tanto quanto delicati che si trovano sempre nella fibra capillare, i legami di sale.

Questi legami si spezzano e ricompongono in maniera facilissima e veloce quando bagnati o essiccati da calore alto come il phon o le piastre. 

Quando laviamo i capelli questi legami si sciolgono per poi ricomporsi con la piega.

I bigodini, le spazzole e il phon null’altro fanno che regalare una forma nuova, idem il raffreddarsi della fibra ne determina poi una forma nuova che dura fino a nuova rottura, in quanto questi legami sono in numero di molto maggiore a quelli di zolfo, si possono avere capelli lisci anche se di natura sono ricci, ma essendo suscettibili a umidità , sporcizia, e calore, ogni qualvolta passiamo in ambienti umidi, o caldi o semplicemente roviniamo la piega fatta con legatura e raccolti, i ponti di sale si spezzano in favore di nuove forme dovute a legami nuovi. 

Mentre quando lasciamo asciugare i capelli al sole, dopo un bagno, i ponti di zolfo prendono forza avendo quelli di sale temporaneamente slegati. 

Essi ne danno la forma naturale potenziata poi dai legami di sale che si rinforzano sulla forma imposta. 

Esagerare con calore e piastre, può solo che scottare o bruciare fibre sensibili, in nome di pieghe con durata temporanea, in quanto i fattori che ne determinano l’effetto sono troppo. Ecco perché lamentarsi di pieghe poco durevoli è sicuramente sinonimo di poca conoscenza, in quanto non sempre è colpa di chi asciuga i capelli, come il parrucchiere.

 Ovvio che la maestria e la manualità sicuramente aiutano, ma bisognerebbe avere la testa sotto una campana di vetro e dormire con quest’ultima appoggiata sul comodino per avere una capigliatura perfetta e durevole.

Ciò che può aiutare per ottenere pieghe belle a lungo è si, l’asciugatura completa del capello, senza rimasugli umidi, ma anche lasciar raffreddare le ciocche nella forma desiderata. Personalmente amo molto massaggiare le ciocche fonate con la punta delle dita dirigendole in un raffreddamento dinamico nella forma desiderata.

Se asciughi i capelli ricci puntando le ciocche con dei beccucci o l’uso dei bigodini è ottimo lasciar raffreddare i capelli nella nuova forma, ma assolutamente senza senso passare piastre arriccianti o ferri boccolanti, che ne ri-spezzano e riuniscono inutilmente i ponti di sale provando la fibra causa temperature elevate . In questo caso a parere mio è sconveniente, preferisco arricciare a ferro capelli asciugati dolcemente senza forme, e dare una sola chiusura ai ponti di sale e stressare con due asciugature la fibra. Questo discorso non vale per la lisciatura che, appunto ne beneficia dell passaggio piastra, che apporta un effetto piatto e fluido , ma anche qui va valutato lo stato e benessere del capello.

 

Spero di aver chiarito alcuni punti fermi che spesso mi vengono chiesti.

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Mariarachele