I biondi

I biondi

biondi sono sempre i colori che affascinano di più, sopratutto se si parla di erbe tintoree. Come sappiamo non esistono erbe bionde ma erbe che colorano di giallo/arancio, che tagliate con dei contro colori, regalano toni più freddi e brillanti. In questo caso, per creare questo effetto meches, abbiamo sfruttato i capelli bianchi, le vecchie schiariture e la sua base naturale che essendo biondo cenere si è illuminata virando su toni più caldi.

Ho i capelli violaaaaa!

STRATEGIA CONTRO I RIFLESSI INDESIDERATI POST COLORAZIONE AD INDACO

Oggi voglio chiarire una delle domande più frequenti, nonché problematica maggiormente riscontrata da tutti gli herbal-addicted con cui interagisco:

MISCELA CASTANO (DI QUALSIASI MARCA) CONTENENTE INDACO CHE SUI CAPELLI BIANCHI PRENDE POI ( DOPO 7/10 GG) UNA SFUMATURA VIOLA

Sempre più spesso ricevo messaggi di aiuto, richieste di consulenze e anche clienti in studio con questo problema, capelli fortemente violacei o purple sulla ricrescita bianca.

Di solito il racconto è il medesimo, si ha eseguito una miscela castana, a volte nera sui capelli bianchi, e dopo pochi lavaggi la ricrescita diventa viola, o molto viola, e capita sempre a chi il viola non lo apprezza! Battute a parte, ottenere il viola sui capelli usando l’indaco non è facile, spesso è un delicato sviluppo di pigmenti che si ossidano trasformandosi in riflessi viola, e questo accade grazie a una reazione che ti spiegherò tra poco, ma ciò che dobbiamo considerare è che, questo avviene sempre e solo o per lo più sul capello bianco.

Accade anche sui capelli castani o biondo scuri che hanno subito una scuritura mediante una miscela contenente Indaco tincoria, ma l’esprimersi del riflesso violaceo è molto più evidente quando il capello bianco è presente in quantità elevate e permette alla luce di colpire la gamma dei pigmenti in quella banda, dando poi il risultato violaceo.

Evitando di incastrarmi in spiegazioni troppo difficili da render potabili agli “estranei ai lavori” dico semplicemente che;

se hai il capello bianco questo può succedere proprio perché il capello bianco non ha fondi colore di pigmenti all’interno del capello ( è risaputo che il capello bianco ha assenza di pigmenti) e di conseguenza dà maggior espressione alle sfumature.

Ora prima di capire cosa fare per rimediare vorrei spiegarti perché questo accade.

Se non hai ancora comprato il mio manuale sulla castanizzazione disponibile su Kindle, nel quale affronto questa problematica con diverse curiosità in questo articolo mi limiterò a dare delucidazioni esaustive e non troppo noiose.

I VARI TI PI DI INDACO

La pianta Indaco ha al suo interno alcuni precursori del pigmento blu che prendono il nome di Indacano, questi precursori si trasformano in Indicotina grazie alla presenza di ossigeno nell’aria e questo è ciò che possiamo vedere quando, dopo una colorazione ad Indaco sui capelli, essi si scuriscono di qualche tono, o si intesificano, dopo diverse ore dall’applicazione.

Alcuni tipi di pianta, hanno varianti diverse di questi precursori a seconda della provenienza.

La parte utilizzata della pianta per colorare è costituita dalle foglie, e come spiegato poc’anzi il principio tintoreo più importante è l’indicano, eteroside incolore che si decompone in zucchero e indossile ( indaco bianco o leucoindaco).

Due molecole di indossile s’unicosno poi per dare una molecola di indaco blu o indigotina in presenza dell’ossigeno dell’aria.

Le indigofere però contengono anche indirubina, o carminio d’indaco in quantità variabili a seconda della specie :

dal 2-4% nell’indigofera tinctoria e fino al 15% nell’Indaco di Java ( Indaco arrecta.)

Nelle foglie sono presenti anche il bruno d’indaco e i pigmenti gialli appartenenti al canferolo.

La quantità di Indaco che si ricava dalle piantagioni oscilla dai 20 ai 60 kg per ettaro, questo è determinato dalla specie coltivata, al clima e alle condizioni atmosferiche, fattori davvero poco prevedibili e monitorabili.

Questo ti fa velocemente capire perché l’indaco come colorante naturale è categorizzato ( da me ) come una delle piante più difficili da prevedere ed utilizzare nella colorazione ai capelli.

Rimane il fatto anche che, la colorazione con miscela ( non con doppio passaggio ) può in alcuni casi creare poi problematiche tra l’equilibrio dei colori e i contro-colori, il PH delle erbe usate, e il risultato che la somma di tutti questi fattori contribuenti porta, senza considerare di rapportare queste dinamiche alla qualità capello, qualità applicazione ecc ecc.

Ti renderai sempre più conto di come la colorazione erborea sui capelli crea o potrebbe creare problematiche che han bisogno di essere anticipate, e come tali han l’esigenza di un metodo per riuscire a combattere questi inconvenienti.

CAPELLI VIOLA? FORMULA PER RIMEDIARE

La base del ragionamento sta nel calcolo del colore e contro colore.

Usando il contro-colore del viola, quindi il giallo, potremmo smorzare quelle particolari riflessature che non ci piacciono e possiamo farlo solo ed esclusivamente agendo velocemente.

Se applichiamo una miscela controcolore con erbe tintoree su un capello che oramai presenta ricrescita bianca ( come in foto ) potremmo ottenere dei risultati disastrosi, in quanto il capello bianco brillerebbe di un giallo terribile.

Innanzitutto chiariamo il concetto che, la miscela ad un solo passaggio non sempre è performante su una ricrescita bianca ad alti livelli e vira con estrema facilità, se poi contiene indaco proveniente da una coltivazione o che ha all’interno sostanze coloranti o pigmenti violacei svilupperà velocemente questi toni ( problematica praticamente impossibile da prevedere in quanto nessuno analizza a monte le piante usate per capirne la performance), dovremmo considerare la castanizzazione a doppio passaggio ovvero applicare un bagno di Lawsonia per primo passaggio e poi un bagno d’Indaco come secondo (se vuoi saperne di più leggi altri miei articoli a riguardo), ma se per mancanza di tempo si utilizza l’opzione miscela in un solo passaggio, oppure se il problema nonostante il doppio passaggio permane e si palesa nei lavaggi successivi all’impacco, servirà trovare un metodo per porre rimedio nell’immediatezza, che ponga rimedio ma risani anche i capelli.

E se ti dicessi che questa miscela poi può essere usata anche quando esegui il secondo passaggio con indaco semplicemente unendo questo mix all’applicazione dedicandolo alle lunghezze e punte? Evitando che anch’esse prendano toni violetti ed evitasse di scurire?

Questo è ciò che vorrei comunicare e suggerirti;

una formula antiviola ben mirata a porre rimedio sulle colorazioni che prendono riflessature violacee, e che non necessitano la scuritura eccessiva ( altro problema frequente nella colorazione ad indaco )

MIX E RICETTA

Utilizziamo per prima cosa le erbe gialle, le migliori sono :

Curcuma: pianta con principi coloranti di varia natura chimica, regala toni rosso ambrati in alcuni casi, essa è spesso usata da me per creare anche colori verdi brillanti, ma ne parleremo in altre occasioni.

Rabarbaro: che come il Cartamo e la Lawsonia appartiene alla classe dei coloranti a chinoni. Spesso non amo usare questa radice in quanto può portare piccoli stati irritativi alla pelle se nella sua crescita ha sviluppato dell’acido Ossilico, cosa che però non sempre si riscontra.

Camomilla, Verga d’oro, sono altre piante comuni e facili da trovare che possono essere impegnate in questi impacchi e appartengono ai gruppi cromofori dei flavonoidi.

Queste piante vanno mixate con erbe taglianti che ti aiutino a farne vettore, io consiglio di usare sempre erbe emollienti come la Malva Bianca o la cassia Obovata. Le percentuali da usare vanno a seconda del riflesso che si trova.

Nel caso della foto ho eseguito una colorazione di copertura bianchi solo sulla ricrescita bianca e in due passaggi:

un primo passaggio per coprire il capello bianco usando della Lawsonia “tagliata” con cassia obovata ( non ovlevo un arancione forte in quanto il colore desiderato è un biondo scuro). Indigofera Tinctoria nel secondo passaggio alleggerita con foglie di Noce, per non dare un effetto troppo scuro, visto che sto usando un indaco molto colorante.

Mentre eseguivo i due passaggi in cute ho applicato sulle zone viola facendo un lavoro davvero minuzioso un mix di rabarbaro e cassia obovata in pari dosi, aggiungendo 1/5 del peso di Amla.

Direi che il riflesso marrone determina che l’obiettivo è stato raggiunto.

Spero che questo articolo ti sia piaciuto e che ti abbia ispirato.

Se vuoi commenta pure e non dimenticare di seguirmi anche su youtube.

INGRANDIMENTO DI RICRESCITA BIANCA CON VECCHIO RITOCCO DALLE SFUMATURE VIOLACEE

RISULTATO FINALE DOPO IL TRATTAMENTO DI DOPPIO PASSAGGIO BASE E CONTROCOLORE

https://youtu.be/4iEUqP88HYo
L’imprevedibilità delle erbe

L’imprevedibilità delle erbe

Care lettrici, oggi voglio parlarvi di una cosa un po’ spiacevole che possiamo incappare utilizzando erbe tintoree.

Come sapete quando si lavora con il naturale la consapevolezza che il risultato può non essere subito soddisfacente non è da sottovalutare.
Diciamo che con le erbe non sempre il colore finale risulta perfetto o uguale alla volta precedente, per questo quando venite da noi in negozio, vi chiediamo di prendervi più tempo, in modo tale da avere un margine di “errore” specialmente nelle prime volte.
A volte può capitare che alcune erbe, da
sempre usate, decidano di prendere un altro riflesso, di prendere poco oppure di non prendere affatto.
Questo può capitare per svariati motivi;
Può dipendere sia dalla salute dei nostri capelli, a volte un capello che risulta più arido e vetroso fa più fatica a prendere di un capello ben idratato e setoso, a volte dipende dal potere tintoreo dell’ hennè stesso, non tutti i raccolti sono uguali e di conseguenza anche il loro potere può diminuire o accentuarsi.

Vi racconto cosa mi è capitato giusto l’altro giorno in negozio.

È arrivata una cliente che coloro con le erbe da circa tre anni, voleva coprire i bianchi e come di consueto procedo con il primo passaggio di lawsonia, per poi applicare il
secondo.
Dopo un’ora di posa di lawsonia, sciacquo e il risultato che trovo è questo:

Vedete che ha preso un riflesso molto tenue, non sembra nemmeno di avere applicato lawsonia pura.
Niente panico!!
In questo caso, come nella maggior parte delle volte, si risolve il tutto nella stessa seduta, ho dovuto riapplicarle il primo passaggio e tenerlo in posa 40 minuti, dato che un leggero strato l’aveva creato la pastella di prima.
Applicando la seconda miscela di lawsonia e poi il secondo passaggio sono riuscita lo stesso a fare una copertura impeccabile.

Ma provate ad immaginare se la stessa cosa capitasse su un biondo, e invece di prendere poco, prendesse troppo, saprete poi correggerlo?

Per questo motivo non bisogna sottovalutare il potere delle erbe tintoree, non è facile lo so, ma per creare dei colori perfetti bisogna imparare bene le loro proprietà coloranti.
Affidarsi ad un professionista almeno per le prime volte è quasi d’obbligo, ma sopratutto tenere il capello ben idratato migliora la qualità della presa e la durata del colore.

Le erbe sono fatte così, un po’ si amano e un po’ si odiano, sembra che seguano il nostro umore, richiedono pazienza e dedizione ma sono sicura che vi innamorerete dei risultati un po’ come è capitato a me!

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Color story

Color story

Ragazze oggi voglio farvi vedere che risultato ho ottenuto su questa testa.

Partiamo col dire che non ho ottenuto tutto in una sola seduta, sarei una maga se no, in effetti a volte mi ci sento, ma purtroppo non lo sono ancora diventata! 😅

Questa ragazza è venuta da me dopo aver tentato, con poco successo, di raggiungere il colore desiderato con le erbe tintoree da sola.
Il colore di partenza era molto scuro di base, dovuto alla stratificazione di indaco, molto rosso di punta e parecchio danneggiato.
Vi allego la foto

Presenta un 80% di capelli bianchi.

Adesso vi spiego come ho lavorato.
Come sapete le erbe sono difficili, non sempre prendono allo stesso modo, specialmente se sotto trovano un capello arido e sofferente.
Per ottenere un ottimo risultato, bisogna quindi “pulire” lo stelo per renderlo sano e compatto il più possibile, per rendere il colore più duraturo e facilitarne la presa.

Io personalmente, amo risanare il capello con gli oli.
In questo caso ho usato:
        ⁃       olio di germi di grano: adatto per il capello danneggiato poiché lenisce e nutre i danni da decolorazione
        ⁃       olio di canapa: per nutrire
        ⁃       Burro di babassu: come anticrespo
        ⁃       Olio di carota; come antiossidante

Abbiamo ripetuto questo impacco ogni 3 settimane per 4 volte.
Nel mentre tamponavamo la ricrescita con una miscela di erbe marroni, lavorando sempre di doppio passaggio.
E per le lunghezze applicavamo solo delle
Erbe antirame, con poco potere scurente:
Spinacio, foglie noce, crespino, melograno, frangula.

Come sapete gli impacchi con l’olio ci aiutano molto a destratificare e in questo caso ci hanno aiutato molto con lo scuro presente sulla parte alta della chioma.

Il colore desiderato era un castano caldo più uniforme, meno rosso e meno scuro.

Passati questi 4 mesi a preparare il capello abbiamo ritrovato uno stelo più compatto, un fondo meno scuro e una lunghezza notevolmente meno rossa.
Il colore sembrava già più uniforme.

Abbiamo poi applicato un primo passaggio con lawsonia e robbia, mentre per le lunghezze Cassia acidificata con limone, un’ora di posa.
Come secondo passaggio per la base ho fatto una miscela con 50% indaco 20% mallo 20% rabarbaro e 10% cartamo
Per le lunghezze 30% malva 30% rabarbaro 20% Melograno 10% cartamo 10% mallo
Un’ora e mezza di posa.
Abbiamo fatto un taglio e…

Ecco il risultato!
È incredibile vero??
Questo per farvi capire l’importanza di trattare il capello risanandolo il più possibile per avere una resa ottimale e ad avere un colore più duraturo.
Capisco che a volte costa molta pazienza, ma ne costerebbe molta di più cercando di rimediare colori dovuti ad applicazione sbagliate.

Spero di essere stata interessante.
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Rheum Officinale info e curiosità

Rheum Officinale info e curiosità

Ragazze oggi vi voglio parlare di un’erbetta che amo moltissimo, posso dire che la uso il 99% delle volte che preparo le mie pastelle vegetali coloranti:
 

Il RABARBARO rheum officinale

É una pianta molto conosciuta, in cucina, ma non tutti sanno come usarla nei colori erbori,
Iniziamo col dire che la sua polvere colorante si ottiene dalle radici essiccate e poi micronizzate, è originario della Cina e del Tibet, ma ormai coltivato in tutto il mondo.
Il suo colore è un giallo caldo intenso, ha un elevato potere tintoreo tanto che in Tibet era usato per colorare i tappeti.
Il rabarbaro è davvero portentoso per il tutto il nostro organismo:
  • In cucina,assunto come infuso è un lassativo naturale, un antibatterico che contrasta anche le infezioni da afte e aiuta a combattere la fragilità capillare.
  • L’estratto di rabarbaro è molto usato nella cosmetica per i suoi principi attivi, svolge un’azione antiossidante e detergente e grazie ai polifenoli e ai tannini presenti in esso, aiuta a mantenere la pelle giovane
  • Applicato sui capelli ha proprietà antimicotiche, antiossidante, purificanti e funge da seboregolatore.
Ma veniamo a noi, come vi dicevo io lo uso tantissimo è l’unica erba che usata in giuste quantità regala svariati riflessi.
È in grado di “scaldare” i colori più cupi senza farli vivere al rosso.

È bene dire che prima di utilizzarla occorre fare un piccolo test allergico sul braccio,
perché a volte il rabarbaro, applicato sulla cute può essere irritante.
 
Ci tengo a precisare che, a causa dell’altissimo potere tintorio, non viene quasi mai impiegato da solo, ma si tende a preferire una combinazione con altre erbe anche non tintorie, in grado di diluirne l’effetto ingiallente, conferendo al contempo morbidezza e lucentezza ai capelli.
Quando dico che lo aggiungo in quasi tutte le
miscele non scherzo!
Lo amo sui biondi per i riflessi naturali che riesce a donare, nei toni rossi dona quel ramato irlandese tanto ambito, come
gloss per far rivivere vecchie schiarture,
ma sopratutto lo adoro e lo trovo molto portentoso sui toni molto scuri, applicato in un’alta percentuale è capace di spegnere quel tono plumbeo lasciato da continue applicazioni di indaco o miscele scure, così alla luce del sole sembrerà che il colora sia più chiaro e lucente.

Vi faccio vedere qualche esempio:
In questo caso l’ho usato per una copertura ottimale, la signora presentava un 100% di capelli bianchi, aggiungo ad una miscela di erbe chiare coprenti, ha regalato questo bellissimo biondo miele.

In questo caso l’ho usato come tonalizzante per le lunghezze assieme alla lawsonia e al crespino.

Come vi dicevo prima su fondi molto scuri, applicato in una percentuale più alta, tipo 70% rabarbaro e 30% Cassia, dona lucentezza,smorzando l’opaco lasciato dall’indaco.

Qui ho fatto un gloss veloce per dar lucentezza a vecchie schiariture.
Applicandolo dopo lo shampoo, con una diluizione molto lunga tipo 20% rabarbaro e 80% di acqua, massaggiandolo con le mani e lasciandolo in posa 10 minuti .
Questo è stato un mix di lawsonia e rabarbaro in pari dose.
Qua invece L ho applicato su un fondo naturale medio/cenere.
Ho fatto una miscela di Cassia malva e rabarbaro.
Avete capito perché è la mia erbetta preferita??
È davvero portentoso!
Provare per credere!
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A presto