i pro del colore vegetale ( erboreo ) sul capello bianco
Spesso sentiamo quasi la totalità di persone, e in maggioranza di sesso femminile, lamentarsi della comparsa del capello bianco.
Etichettato nel comun pensiero come sinonimo di vecchiaia è divenuto per quaesto il maggior nemico per la quasi totalità degli esseri umani.
La colorazione a con tintura cosmetica di rappresenta il 70-90% del fatturato mensile di un negozio tipo di acconciature, e il servizio tecnico più frequentemente erogato dal parrucchiere.
nel mondo della colorazione erborea invece, da acerrimo nemico, si trasforma per diversi motivi nel migliore amico delle clienti utilizzanti questo metodo di colorazione per capelli.
il capello bianco un adorato alleato
Effettivamente il capello bianco come concetto se applicato al mondo della colorazione erborea, si trasforma da cruccio da risolvere alla particolarità più desiderata dei miei clienti.
Per capire affondo il motivo dobbiamo dimenticare tutte le convinzioni che abbiamo sul mondo del parrucchiere, le dinamiche e i risultati ottenibili con la colorazione cosmetica.
Nel mondo della colorazione erborea i fattori che portano alla buona uscita di un colore sono completamente diversi da quelle classiche che tutti oramai conoscono.
I tempi di posa sono più lunghi e la maggioranza di colorazioni prevede doppi passaggi di applicazioni di mix coloranti, a volte per dare copertura massima al capello bianco, e spesso invece per accentuare riflessi o smorzarli.
Nella stragrande maggioranza di colorazioni poi, si hanno problematiche da sfidare che rendono il risultato finale un po’ più complicato da raggiungere come:
erbe che provengono da raccolti diversi e con potenzialità coloranti più o meno accentuate
capelli dalla capacità di assorbimento che varia di volta in volta
temperatura della cute che a volte è troppo calda o viceversa fredda
l’impossibilità di schiarire il colore erboreo precedente usando solo erbe
questi sono solo i più comuni “problemi ” con i quali devo scontrarmi per accontentare l’obiettivo di chi si affida alle mie mani, e te ne sto parlando in quanto il mio intento è quello di riuscire a far comprendere che spesso è impossibile eseguire alla perfezione un colore uguale di volta in volta, cosa invece fattibilissima con il colore chimico.
A tal ragione poi si fatica anche a ottenere cambiamenti forti senza intervenire chimicamente.
Ora, considerando tutto questo discorso puoi scoprire che è possibile trasformare un “difetto” in un pregio che rende unica ogni applicazione. OK! non avremo sempre un risultato fotocopia di volta in volta, ma la lucentezza e la vivacità che si ottiene usando le piante tintoree è ineguagliabile.
capito un po’ le principali problematiche è necessario avere un’elasticità mentale che renda possibile apprezzare questo genere di servizio, fatto questo è ora di prendere consapevolezza di un altro, “problemino”
nessuna erba ha potere schiarente, e è pressoché impossibile eliminare un colore gia cheratinizzato sullo stelo.
Ebbene si i capelli che siano naturali o colorati chimicamente sono impossibili da schiarire usando solo erbe tintoree.
Come faccio a creare colori che sembrano schiariti ?
Abbiamo detto che il capello bianco a tale scopo un buon alleato, ma anche le lunghezze sbiadite, le punte ossidate, e i bagni di sole che sovente scolorano le capigliature in estate
ecco svelato il segreto.
Se volessimo colori uniformi e molto coperti, dobbiamo considerare tutti i punti-difficoltà di cui ti ho parlato prima, se invece ambissimo a ottenere capigliature brillanti, piene di contrasti e riflessi più chiari, ecco che il capello bianco assume un ruolo importante per raggiungere questo scopo, e non solo lui, anche tutte le punte schiarite e rovinate che spesso si hanno sul capello più lungo.
Ammetto che avere capelli rovinati non sia bello da raccontare come pregio, ma non dimentichiamoci che, la maggior parte delle erbe tintoree ha capacità ricostituenti sullo stelo rovinato, che applicazione dopo applicazione, viene stratificato da gruppi cromofori e fitocomplessi, cheratinizzati e saldamente ancorati alla superficie rovinata, che si trasforma nel tempo in sana e compatta.
Alcuni esempi di splendidi risultati
Su questa bellissima capigliatura che presentava un 40% di capelli bianchi egregiamente dipanati sul cuoio capelluto con buona armonia ho lavorato con un solo passaggio base e punte, applicando un mix colorante di piante che mi regalasse toni ambrati e chiari, in questo modo ho srfuttato il capello bianco come effetto colpo di sole, usando appunto un taglio di erbe tra cui la Lawsonia Inermis che da un tono arancio ha scivolato su sfumature giallo ramate
in questo esempio ho operato con un solo passaggio sempre, usando il 60%70% di capelli bianchi come espressione delle erbe gialle ambrate che, opportunamente tagliate con erbe controcolore, si son trasformate in toni più sabbia cupi sul capello colorato naturale, e in toni cenere ma chiari su quello bianco.
In modo davvero armonioso son riuscita a regalare effetti luce dall’effetto morfologicamente positivo con naturalezza al viso della mia cliente che ha visto trasformarsi le caratteristiche ciocche bianche delle tempie e dell’attaccatura in simpatiche mechès chiaro dorate.
Il restante capello bianco si vedeva poi distribuito nel back testa in pochissime quantità che nella totalità dell’immagine si possono apprezzare come colpi di sole .
qui un effetto platino per questa bellissima capigliatura classica. Anche qui il tempo di posa, il calore della pastella una volta applicata e il taglio delle erbe eseguito al grammo, porta a risultati davvero eterei e bellissimi.
i pochi capelli bianchi su una testa castana brillano di riflessi biondi anche se ho eseguito un doppio passaggio. L’ho scelta come tecnica proprio per portare il tono biondo scuro naturale della mia cliente a un castano pieno e cenere, e grazie al taglio perfettamente eseguito delle piante ad indaco del secondo passaggio han fatto si che, il capello naturale si scurisse ma il bianco rimanesse splendidamente riflessato
Anche in questo caso un secondo passaggio ha regalato profondità di riflessatura al capello naturale, incendiando quello bianco in riflessi volutamente rosso/dorati scuri
In questo esempio invece ho ottenuto un effetto shatush naturalissimo dai toni miele su un capello nordico, già chiaro naturalmente ma fortemente schiarito e reso poroso da un estate al sole. Ho giocato con un solo passaggio di erbe tintoree gialle come Cartamo e corteccia di frangola
In questo caso ho sfruttato le punte più vecchie e schiarite dal tempo come effetto shatush applicando un doppio passaggio base e punte con fitocomplessi coloranti dai toni biondo ramati tenui per poi scurire la radice con piante ad indaco ottenendo un effetto schiarito sulla punta, facendo il contrario che farebbe una colorazione chimica che schiarisce le punte, io ne ho scurito la radice.
Se ti è piaciuto questo articolo commenta e condividilo, trovi molte più info all’interno del mio saggio sulle erbe ad indaco disponibile su kindle o nel menù di questo sito internet. Per info e domande non esitare a scrivermi
Sovente ho ricevuto nuove clienti che, mi sottolineavano quanto il colore eseguito dal collega precedente, tendesse a scaricare, ingiallire e spesso schiarire sulle lunghezze e punte, nonostante ogni volta esso venisse applicato in radice-lunghezza-punte.
Uno degli errori piu commessi dai coloristi sta proprio li, nel ripetere l’applicazione della tintura sul capello gia tinto in precedenza e ora ti spiego il perché:
Bisogna considerare come il colore cosmetico agisce sul capello, esso ne apre le squame grazie all’agente alcalino contenuto nel tubetto, e assieme all’ossigeno che viene miscelato alla crema per ottenere la classica “pappotta” colorante,i pigmenti naturali ( melanina ) contenuti fra le fibre interne del capello si ossidano spezzettandosi in tanti piccole particelle che, lasciano spazio ai pigmenti cosmetici derivati dall’ammoniaca. Questa reazione si chiama ossidazione e ci serve proprio per far spazio ai pigmenti cosmetici del nuovo colore. Il prodotto chimico non fa differenza fra capello bianco o colorato naturale, esso ossida, svuota ( spesso anche se non lo vediamo nel capello bianco son presenti piccole quantità di pigmenti melaninici ) creando un’inaridimento e un effetto biondiccio. Continuando a riapplicare tintura ossidante su capelli già colorati chimicamente non si fa altro che ripetere inutilmente questa reazione che al momento puo anche far apparire il capello colorato, ma grazie alla ripetuta “ svuotatura” dello stelo interno e ossidazione il colore cosmetico durerà sempre meno e l’effetto sbiadito/schiarito si ripresenta uguale se non più forte di prima, quando con il sole, i lavaggi e le asciugature, i capelli perdono il pigmento cosmetico e si esprimono in riflessature opache e poco piacevoli. Questa reazione nel mondo delle erbe tintoree non avviene e i pigmenti tendono a permanere sullo stelo preservandone l’effetto brillante.
Alcune clienti non possono per varie ragioni che non sto a spiegare, permettersi una colorazione erborea e quindi mi sono inventata questo metodo di colorazione particolare che da una parte frutta per una sola volta a pezzetto di ricrescita la tintura chimica, e recupera le punte sbiadite con impacchi di erbe tintoree che sono del tutto coniugabili contemporaneamente all’azione colorante chimica come nel lavoro che ti mostro di seguito
Come si puo vedere da queste fotografie del risultato finale oltre la perfetta copertura del capello bianco data, senza mai delusioni dal prodotto chimico, ritroviamo sulle lunghezze punte un biondo piu bello, dinamico, colorato profondo e fortemente brillante! Davvero bello!
Se hai domande o curiosità puoi scrivermi a ateneorboreo@gmail.com
Ciao, in questo articolo voglio spiegare perché è indispensabile per me, come tecnica colorista-erborea esaminare un cliente prima di un servizio colorante erboreo ( ma anche chimico ). Questa, oramai, scelta imprescindibile mi occorre fortemente per capire in primis quali obiettivi ha il cliente e sopratutto il pigmento contribuente che presenta. In parole semplici analizzare prima la situazione colore mi permette di dare adito a un piano lavoro preciso, quanto tempo durerà la seduta, ma anche che strategia adoperare…
Determinante il test allergico ( altri articoli nel blog ne parlano ) proprio per testare quanto la pelle del cliente sopporti l’applicazione ( dermatiti irritative possono presentarsi ) e quali reazioni possono essere trascurabili oppure importanti da considerare addirittura l’applicazione colore da non farsi! Per me, almeno lavorare in sicurezza, con le idee chiare è fondamentale, per mantenere il tempo idoneo al servizio e sopratutto non avere un’imprecisa gestione del tempo, nella quale magari incappare in ritardi o sorprese sgradevoli per me e per il mio assistito. Dunque diventa indispensabile un appuntamento e una presa di quest’ultimo anticipata in quanto, grazie a Dio ho molti clienti che mi raggiungono da tutta Europa ( si non ho sbagliato 🥰) e quindi dare a loro la mia professione al 100% senza mai staccarmi o trascurarli lasciando anche la puntualità come primo segno di rispetto.
biondi sono sempre i colori che affascinano di più, sopratutto se si parla di erbe tintoree. Come sappiamo non esistono erbe bionde ma erbe che colorano di giallo/arancio, che tagliate con dei contro colori, regalano toni più freddi e brillanti. In questo caso, per creare questo effetto meches, abbiamo sfruttato i capelli bianchi, le vecchie schiariture e la sua base naturale che essendo biondo cenere si è illuminata virando su toni più caldi.
STRATEGIA CONTRO I RIFLESSI INDESIDERATI POST COLORAZIONE AD INDACO
Oggi voglio chiarire una delle domande più frequenti, nonché problematica maggiormente riscontrata da tutti gli herbal-addicted con cui interagisco:
MISCELA CASTANO (DI QUALSIASI MARCA) CONTENENTE INDACO CHE SUI CAPELLI BIANCHI PRENDE POI ( DOPO 7/10 GG) UNA SFUMATURA VIOLA
Sempre più spesso ricevo messaggi di aiuto, richieste di consulenze e anche clienti in studio con questo problema, capelli fortemente violacei o purple sulla ricrescita bianca.
Di solito il racconto è il medesimo, si ha eseguito una miscela castana, a volte nera sui capelli bianchi, e dopo pochi lavaggi la ricrescita diventa viola, o molto viola, e capita sempre a chi il viola non lo apprezza! Battute a parte, ottenere il viola sui capelli usando l’indaco non è facile, spesso è un delicato sviluppo di pigmenti che si ossidano trasformandosi in riflessi viola, e questo accade grazie a una reazione che ti spiegherò tra poco, ma ciò che dobbiamo considerare è che, questo avviene sempre e solo o per lo più sul capello bianco.
Accade anche sui capelli castani o biondo scuri che hanno subito una scuritura mediante una miscela contenente Indaco tincoria, ma l’esprimersi del riflesso violaceo è molto più evidente quando il capello bianco è presente in quantità elevate e permette alla luce di colpire la gamma dei pigmenti in quella banda, dando poi il risultato violaceo.
Evitando di incastrarmi in spiegazioni troppo difficili da render potabili agli “estranei ai lavori” dico semplicemente che;
se hai il capello bianco questo può succedere proprio perché il capello bianco non ha fondi colore di pigmenti all’interno del capello ( è risaputo che il capello bianco ha assenza di pigmenti) e di conseguenza dà maggior espressione alle sfumature.
Ora prima di capire cosa fare per rimediare vorrei spiegarti perché questo accade.
Se non hai ancora comprato il mio manuale sulla castanizzazione disponibile su Kindle, nel quale affronto questa problematica con diverse curiosità in questo articolo mi limiterò a dare delucidazioni esaustive e non troppo noiose.
I VARI TI PI DI INDACO
La pianta Indaco ha al suo interno alcuni precursori del pigmento blu che prendono il nome di Indacano, questi precursori si trasformano in Indicotina grazie alla presenza di ossigeno nell’aria e questo è ciò che possiamo vedere quando, dopo una colorazione ad Indaco sui capelli, essi si scuriscono di qualche tono, o si intesificano, dopo diverse ore dall’applicazione.
Alcuni tipi di pianta, hanno varianti diverse di questi precursori a seconda della provenienza.
La parte utilizzata della pianta per colorare è costituita dalle foglie, e come spiegato poc’anzi il principio tintoreo più importante è l’indicano, eteroside incolore che si decompone in zucchero e indossile ( indaco bianco o leucoindaco).
Due molecole di indossile s’unicosno poi per dare una molecola di indaco blu o indigotina in presenza dell’ossigeno dell’aria.
Le indigofere però contengono anche indirubina, o carminio d’indaco in quantità variabili a seconda della specie :
dal 2-4% nell’indigofera tinctoria e fino al 15% nell’Indaco di Java ( Indaco arrecta.)
Nelle foglie sono presenti anche il bruno d’indaco e i pigmenti gialli appartenenti al canferolo.
La quantità di Indaco che si ricava dalle piantagioni oscilla dai 20 ai 60 kg per ettaro, questo è determinato dalla specie coltivata, al clima e alle condizioni atmosferiche, fattori davvero poco prevedibili e monitorabili.
Questo ti fa velocemente capire perché l’indaco come colorante naturale è categorizzato ( da me ) come una delle piante più difficili da prevedere ed utilizzare nella colorazione ai capelli.
Rimane il fatto anche che, la colorazione con miscela ( non con doppio passaggio ) può in alcuni casi creare poi problematiche tra l’equilibrio dei colori e i contro-colori, il PH delle erbe usate, e il risultato che la somma di tutti questi fattori contribuenti porta, senza considerare di rapportare queste dinamiche alla qualità capello, qualità applicazione ecc ecc.
Ti renderai sempre più conto di come la colorazione erborea sui capelli crea o potrebbe creare problematiche che han bisogno di essere anticipate, e come tali han l’esigenza di un metodo per riuscire a combattere questi inconvenienti.
CAPELLI VIOLA? FORMULA PER RIMEDIARE
La base del ragionamento sta nel calcolo del colore e contro colore.
Usando il contro-colore del viola, quindi il giallo, potremmo smorzare quelle particolari riflessature che non ci piacciono e possiamo farlo solo ed esclusivamente agendo velocemente.
Se applichiamo una miscela controcolore con erbe tintoree su un capello che oramai presenta ricrescita bianca ( come in foto ) potremmo ottenere dei risultati disastrosi, in quanto il capello bianco brillerebbe di un giallo terribile.
Innanzitutto chiariamo il concetto che, la miscela ad un solo passaggio non sempre è performante su una ricrescita bianca ad alti livelli e vira con estrema facilità, se poi contiene indaco proveniente da una coltivazione o che ha all’interno sostanze coloranti o pigmenti violacei svilupperà velocemente questi toni ( problematica praticamente impossibile da prevedere in quanto nessuno analizza a monte le piante usate per capirne la performance), dovremmo considerare la castanizzazione a doppio passaggio ovvero applicare un bagno di Lawsonia per primo passaggio e poi un bagno d’Indaco come secondo (se vuoi saperne di più leggi altri miei articoli a riguardo), ma se per mancanza di tempo si utilizza l’opzione miscela in un solo passaggio, oppure se il problema nonostante il doppio passaggio permane e si palesa nei lavaggi successivi all’impacco, servirà trovare un metodo per porre rimedio nell’immediatezza, che ponga rimedio ma risani anche i capelli.
E se ti dicessi che questa miscela poi può essere usata anche quando esegui il secondo passaggio con indaco semplicemente unendo questo mix all’applicazione dedicandolo alle lunghezze e punte? Evitando che anch’esse prendano toni violetti ed evitasse di scurire?
Questo è ciò che vorrei comunicare e suggerirti;
una formula antiviola ben mirata a porre rimedio sulle colorazioni che prendono riflessature violacee, e che non necessitano la scuritura eccessiva ( altro problema frequente nella colorazione ad indaco )
MIX E RICETTA
Utilizziamo per prima cosa le erbe gialle, le migliori sono :
Curcuma: pianta con principi coloranti di varia natura chimica, regala toni rosso ambrati in alcuni casi, essa è spesso usata da me per creare anche colori verdi brillanti, ma ne parleremo in altre occasioni.
Rabarbaro: che come il Cartamo e la Lawsonia appartiene alla classe dei coloranti a chinoni. Spesso non amo usare questa radice in quanto può portare piccoli stati irritativi alla pelle se nella sua crescita ha sviluppato dell’acido Ossilico, cosa che però non sempre si riscontra.
Camomilla, Verga d’oro, sono altre piante comuni e facili da trovare che possono essere impegnate in questi impacchi e appartengono ai gruppi cromofori dei flavonoidi.
Queste piante vanno mixate con erbe taglianti che ti aiutino a farne vettore, io consiglio di usare sempre erbe emollienti come la Malva Bianca o la cassia Obovata. Le percentuali da usare vanno a seconda del riflesso che si trova.
Nel caso della foto ho eseguito una colorazione di copertura bianchi solo sulla ricrescita bianca e in due passaggi:
un primo passaggio per coprire il capello bianco usando della Lawsonia “tagliata” con cassia obovata ( non ovlevo un arancione forte in quanto il colore desiderato è un biondo scuro). Indigofera Tinctoria nel secondo passaggio alleggerita con foglie di Noce, per non dare un effetto troppo scuro, visto che sto usando un indaco molto colorante.
Mentre eseguivo i due passaggi in cute ho applicato sulle zone viola facendo un lavoro davvero minuzioso un mix di rabarbaro e cassia obovata in pari dosi, aggiungendo 1/5 del peso di Amla.
Direi che il riflesso marrone determina che l’obiettivo è stato raggiunto.
Spero che questo articolo ti sia piaciuto e che ti abbia ispirato.
Se vuoi commenta pure e non dimenticare di seguirmi anche su youtube.
INGRANDIMENTO DI RICRESCITA BIANCA CON VECCHIO RITOCCO DALLE SFUMATURE VIOLACEE
RISULTATO FINALE DOPO IL TRATTAMENTO DI DOPPIO PASSAGGIO BASE E CONTROCOLORE
Ho deciso di scrivere questo testo proprio per aiutare a chiarire i primi dubbi inerenti questo metodo e aiutare il neofita a comprendere i limiti e le possibilità che la colorazione erborea offre.
Cosa fare per essere nostra cliente?
La prima cosa che devi fare se sei interessata al nostro operato è prenotare una consulenza.
(I nostri numeri a seconda del negozio li trovi nel menù contatti)
La consulenza ci permette di valutare il tuo capello, comprendere le sue caratteristiche e anche stilare un vero e proprio percorso di colorazione che potrà portarti al tuo obiettivo.
La colorazione erborea funziona diversamente dal colore che il parrucchiere normale esegue. Le dinamiche i tempi e le durate sono diversissimi. I fattori che determinano poi la buona riuscita e la stabilità del lavoro ottenuto sono molteplici e variano da persona a persona.
Durante la consulenza ti verrà spiegato ogni limite, ogni dettaglio di tempo e sopratutto di spesa. Lavoreremo in base alle tue richieste sia di tempo che di budget. I nostri prezzi sono on line sul nostro sito internet www.vebystyle.com e noterai che il costo di una colorazione è pressoché simile a quello della media di ogni parrucchiere.
La consulenza colore può esser eseguita anche tramite what’app al numero del negozio scelto.
Mediante l’on line funziona uguale, riceverai un questionario al quale rispondere con foto e dettagli e potremo stilare il tuo percorso ugualmente.
Non hai mai fatto colorazioni erboree o henné?
Nessuna paura, se sei al tuo primo approccio sarà indispensabile eseguire un test di tolleranza o allergico e per questo dovrai venire in studio da noi. Siamo intransigenti su questo punto in quanto è basilare la sicurezza del cliente per noi.
Sono rarissimi i casi di allergia, ma possono essere del tutto esclusi se si esegue un pach test.
Il test dura pochi minuti nei quali si applica mediante un tampone su un avantbraccio una pastella comprendente la maggioranza di erbe che utilizzeremo oppure quelle destinate al tuo lavoro.
Questo “cerotto” dovrà essere tenuto a contatto con la pelle per almeno 4 ore e poi risciacquato. Si attenderanno 48 ore nelle quali si terrà monitorato lo stato della zona trattata.
Nelle erbe utilizzate, cortecce, rizomi, petali e pistilli potrebbe esserci una quantità di Nikel e cobalto, che sono garantite però inferiori a una parte per milione e quindi solo raramente possono dare fastidio.
Su alcune persone però potrebbe esserci una reazione di dermatite nelle ore seguenti al trattamento, ma di solito sono rossori localizzati che tendono a sparire dopo pochi giorni.
L’acido ossilico è talvolta presente nelle radici di Rabarbaro e Robbia.
Quest’ultimo porta piccole dermatiti senza prurito, ma non è possibile sapere se esso può essere presente o no nella pianta utilizzata in quanto, non sempre è presente.
Parlo di queste casistiche perché è successo negli anni di trovare soggetti che, sebbene si siano colorati più volte con mix di erbe tintoree e non hanno avuto mai reazioni avverse, hanno avuto un episodio simile.
Per quanto la reazione di dermatite si è lenita nel giro di poche ore, non ha avuto escoriazioni, bruciori o pruriti, è sempre meglio chiarire e anticipare possibili sinistri in modo da evitare inutili allarmismi.
Altro modo consiglio sempre di aggiornarci, in quanto potrebbe essere necessario cambiare il mix di erbe per evitare altri episodi.
Le reazioni allergiche sono molto rare a differenza delle tinture chimiche, e non ho mai riscontrato negli anni problematiche relative a gonfiori, rossori forti o ustioni, come può accadere nella colorazione chimica.
Ovviamente, se accade qualcosa di allarmante contattate sempre un medico.
Donne incinte o in allattamento non hanno nulla di diverso da considerare, ho scritto diversi articoli chiarificatori sul nostro blog che invito a leggere.
Pro e contro della colorazione erborea
Non ho mai trovato molti contro a questo metodo, se non i tempi di posa che a volte arrivano a quasi due ore e mezza di attesa, oppure a uno o più passaggi da 40-50 minuti, necessari in colorazioni particolari. Ogni obiettivo è pressoché raggiungibile qualora non prevedesse schiariture.
Le erbe di fatto non possono schiarire ne dare colorazioni più chiare del colore di base.
Il capello bianco invece può essere colorato di qualsiasi colore, oppure colorato del proprio.
L’effetto finale è sempre molto brillante e sul capello bianco si ha un effetto sempre leggermente meno intenso, cosa che porta quest’ultimo a distinguersi sempre un po’ nelle prime colorazioni.
Cosa che si trasforma dalla terza applicazione, in quanto il capello subisce la famosissima stratificazione che regala un pigmento solido e quasi indelebile.
La stratificazione è un vero e proprio rebuinding dello stelo che rimane strettamente saldato in molecole stratificate di pigmenti eliminando sfrangiamenti e doppie punte, migliorando volume elasticità e circonferenza dello stelo. Il capello crespo si lucida, e quello liscio si compatta, mentre il riccio si volumizza, come il sottile.
Le quantità di polifenoli e vitamine assorbite dalla papilla germinativa poi, danno un vero giovamento e ringiovanimento all’annesso cutaneo del pelo, che tende a rinforzarsi.
Il capello bianco diventa un vero e proprio plus, perché permette di creare effetti “colpo di sole”
oppure tonalità bionde su capigliature ingrigite, senza schiarire.
Se sei castana invece potrai solo scurire o coprire i tuoi capelli bianchi di un color castano o scurire il tuo castano a un livello nero o castano scuro.
Le colorazione erboree dopo la stratificazione non sono soggette a scoloritura, nemmeno al mare, e questo le rende però difficilmente removibili.
Posso schiarire le erbe tintoree?
La schiaritura su capelli trattati con erbe tintoree contenenti Indaco Tinctoria è sconsigliata, mentre su altri gruppi cromofori si potrebbero ottenere particolari effetti piacevoli, da considerare però secondo i casi
I prodotti e il mantenimento
Offriamo anche un servizio di assistenza se desideri colorarti da sola i capelli, in modo da rendere necessaria una visita in salone ogni 2-3 mesi per apportare migliorie al capello. Da noi troverai sia erbe miscelate che singole per poter colorarti la ricrescita da sola. Importante però è utilizzare prodotti lavanti e condizionanti senza parabeni che tendono a disgregare le particelle coloranti delle piante.
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